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Omaggio alle Danaidi di Valerio Castello

Lo stesso movimento intonazione teatrale che caratterizzano Il trionfo di David , sono tangibilmente presenti anche nelle Danaidi rielaborazione dell’omonimo quadro di Valerio Castello , un’opera di grande impegno , riferibile alla fase più matura dell’attività del pittore e che rivela la sua elegante personalità artistica . Valerio rappresenta il supplizio eterno che le cinquanta figlie di Danao , re di Argo , subirono per aver ucciso cinquanta figli di di Egitto loro cugini , durante la prima notte di nozze . Solo una , Ipertemnestra , non uccise il suo Linceo che succedette a Danao . Le sorelle furono condannate da Giove nell’Ade Ade a riempire per l’eternità un recipiente senza fondo , una pena che le dovrebbe raffigurare in preda all’angoscia . L’episodio è illustrato invece da Valerio Castello secondo una visione spensierata e ottimistica del suo mondo pittorico . con una tavolozza allegra e brillante , dove le belle figure femminili sembrano muoversi e danzare in modo spensierato e sensuale , vestite con abiti dai colori sgargianti , che , con ricche brocche bronzee si recano al pozzo , posto al centro di un cortile , apparentemente estranee alla cupa disperazione che ne ha fatto le protagoniste della tragedia di Eschilo Le Supplici . Nel dipinto la rielaborazione di Sirotti è risolta con estremo senso del movimento che accompagna i gesti delle fanciulle concatenando una serie di incroci suggeriti da mani e sguardi che non si arrestano mai in un movimento concitato , circolare e continuo . L’uso ottimamente distribuito di squillanti luci sull’incarnato delle protagoniste alternato con forti accensioni cromatiche ha favorito in Sirotti una lettura assai dinamica scandita dai gialli , dai rossi , dagli azzurri che emergono da campiture scure che li esaltano maggiormente.

 

Anche in questa rivisitazione l’interpretazione di Sirotti si sviluppa sul tessuto compositivo del dipinto originale trasformato dai gesti emotivi costruiti nel tempo della sua esperienza pittorica : un’esperienza che negli anni si è arricchita cercando di penetrare il più possibile all’interno degli straordinari esiti della grande pittura seicentesca genovese .